Ci sono quei periodi in cui la mia vita sociale, già normalmente molto scarna, tocca dei minimi storici vicino allo zero assoluto. Non è un problema, è uno stile di vita che ho scelto e che non mi è stato imposto da nessuno. Avete presente quando Superman si rompe le palle e se ne va nella sua fortezza della solitudine tra i ghacci? Ecco, io non sono Superman. In questo stato di "azzeramento sociale" riesco a percepire vividamente il senso di solitudine trasmesso dai social media. Sembra paradossale, lo so. I tuoi amici, i tuoi parenti, i tuoi conoscenti, sono tutti stipati dentro al tuo computer e al tuo smartphone. Ci sono, però, allo stesso tempo, non ci sono. È un gatto di Schrödinger, vivo e morto, che si morde la coda.
Saturday, 26 November 2016
Monday, 21 November 2016
Three Roses or How to train the dragon of someone else | Ciri - Daenerys - Furiosa | Art Tribute
Non ho mai amato le rose o i fiori in generale e non ho mai compreso il senso del regalare cose morte, di contro, mi sono sempre piaciute le metafore e le similitudini, soprattutto per il loro valore esplicativo. Entrambe le figure retoriche permettono di afferrare parti complesse di conoscenza, così come il retino permette di catturare le farfalle, senza danneggiarle e con estrema facilità. Provate a spiegare l'attrazione tra due esseri umani senza servirvi della gravità, usando soltanto la chimica e la neurobiologia. Tornando ai fiori, la rosa (e le sue spine), sin dall'antica Grecia simbolo di amore (mito di Adone e Afrodite), in questo caso l'ho usata come metafora per donne bellissime, risolute e pericolose. In una parola? Cazzutissime. Tre donne da tre mondi molti diversi tra loro, ma che hanno una cosa in comune: non c'è la televisione. Quindi, niente telegiornali, niente messe domenicali trasmesse in mondovisione, niente grande fratello, niente ruspe, niente Barbara D'Urso. Rispetto a tutto questo l'alito di un lupo mannaro che ha appena mangiato un cadavere è aria fresca di montagna. Viva i demoni, viva i draghi, gli zombie congelati, le arpie, le streghe mutanti, le vergini di Immortan Joe e i figli della guerra. Serio, portatemi via. Godetevi la galleria va, ciave!
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Thursday, 17 November 2016
How to find the perfect job (all work and no play) | The Shining (Art Tribute)
Dieci - quindici anni fa Quelo diceva che c'era grossa grisi (molta crisi), oggi la crisi è aumentata, ne siamo talmente pieni che la vediamo ovunque, anche dove non c'è. Piangiamo lacrime di crisi, mangiamo polpette di crisi, ne parliamo al bar e con qualsiasi sconosciuto (eh, c'è la crisi). Piove crisi, la televisione trasmette crisi stasera, la crisi è morta, viva la crisi!
Usiamo e concepiamo il termine crisi soltanto nella sua accezione negativa, intesa come un peggioramento della situazione. In realtà, etimologicamente parlando, la crisi (derivazione dal verbo greco krino = separare, discernere, decidere) intesa invece come momento di rottura (con il passato) potrebbe essere un'opportunità ovvero il presupposto per un cambiamento in meglio. Probabilmente è quello che aveva pensato l'ex insegnante Jack Torrance, accettando il lavoro da custode / guardiano dell'Overlook Hotel nell'autunno del 1975. Chi non vorrebbe 5 mesi di pace tra le montagne rocciose del Colorado, lontano da tutto e da tutti, liberi da internet, dal traffico, dalle opinioni inutili della gente, dai giornalisti...dalla crisi?
Monday, 14 November 2016
How to meet Mr Mayhem (and live to tell about it) | Sons of Anarchy (Art Tribute)
"Il governo dell'uomo da parte dell'uomo, sotto qualsivoglia nome si mascheri, è oppressione; la più alta perfezione della società si trova nell'unione dell'ordine e dell'anarchia" Pierre-Joseph Proudhon
The bad guys lose, i cattivi perdono, tra le ultime battute di Jax Teller prima del tragico (quanto ridicolo) epilogo della serie. Il cerchio si chiude e, visto che è un cerchio, si chiude esattamente dove si era aperto, o quasi. Nulla sembra essere cambiato. Di fatto, non sapremo mai se il piano finale di Jax avrà funzionato. Sette stagioni per tornare a punto e a capo, vale la pena? Ca@@o si!
Sons of Anarchy, la serie creata da Kurt Sutter, massima espressione della sua poetica, è un cazzutissimo giro in moto, di quelli lunghi che non si dimenticano facilmente, con personaggi memorabili e una colonna sonora con i controcazzi, in grado di eccitare anche un cadavere in rigor mortis. Vi potrei dire che è la storia di Jax Teller e del suo club di motociclisti, la storia delle promesse infrante e di mamme che di materno hanno solo le tette, no, in realtà Sons of Anarchy è la parabola di un cambiamento impossibile. Una linea sottile che corre tra fatalismo e maledizione, una maledizione che non può essere spezzata. Ad ogni tentativo di Jax di portare il club in una condizione di legittimità e pace, così come avrebbe desiderato il suo fondatore (suo padre, JT Teller), corrisponde una maggiore spinta nella direzione opposta, quella sanguinosa. Il classico paradosso del padrino.
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Friday, 11 November 2016
A pop culture classic or How to hide from Jason | Dave Pollot

Wednesday, 9 November 2016
Braaaaains! The Day The Zombie Apocalypse Became Possible | Art Tribute
La democrazia è una bellissima invenzione e non esiste essere più democratico di uno zombie. Al morto vivente non interessa se sei nero o bianco, gay o eterosessuale, cristiano o musulmano, per il morto vivente sei solo carne. La sua parte preferita? Il cervello (braaaaains!). Il cervello di un idiota ha lo stesso sapore di quello di un genio? Non saprei, non è importante. Proprio come per la democrazia, il suo punto di forza risiede nei numeri. Più sono numerosi e più diventano pericolosi. Gli zombie non hanno idee, sono la reificazione di un bisogno, quel bisogno è il loro motore, è ciò che li unisce. Chi controlla quel bisogno, controlla gli zombie. Lo zombie è una bellissima invenzione.
Monday, 7 November 2016
Got Fire? How to (not) quit smoking | Brian M. Viveros

Brian M. Viveros | Facebook
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Saturday, 5 November 2016
Choose Life | Trainspotting (Art Tribute)

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Friday, 4 November 2016
Say Cheeeese | Sabbas Apterus
La prima volta che ho visto le opere di Sabbas Apterus ero confuso. Ci sono opere che appena le guardi ti trasmettono una sensazione chiara e univoca, può essere disgusto, eccitazione, euforia, ansia, tristezza e così via, ci sono opere, invece, che le osservi e ti domandi cosa ca@@o stia succedendo dentro di te. Sabbas ovvero Peter (il suo vero nome) è un giovane artista slovacco cresciuto in una famiglia di creativi, i suoi soggetti sono di ispirazione fantasy / sci-fi / horror e, se notate bene, hanno tutti un comune denominatore: il sorriso. Sì, i personaggi di Apterus sorridono, non importa che siano demoni, zombie, streghe, sfregiati, insanguinati, mutilati, fatti di carne o di lega metallica, hanno tutti quel sorrisetto inquietante, come se fossero in posa per una foto ricordo. Il sorriso non è inquietante di per sè, ma lo diventa in relazione al contesto. Avete presente un silenzio assordante? Una lucida pazzia? Ecco. Godetevi la galleria...e fatevele due risate ogni tanto. Ciave!
Sabbas Apterus - Artstation - DeviantArt - YouTube
Thursday, 3 November 2016
Unspoiler or how to not fear the internet | Chrome Extension
Se siete dei fanatici di serie TV, ma non avete la possibilità di guardare l'ultimo episodio non appena questo viene trasmesso avete tre opzioni:
1) rinunciate ai social (dio ce ne scampi) e cercate di navigare a vista schivando come gatti terrorizzati siti potenzialmente rivelatori di trame a tradimento
2) restate sui social e continuate postare selfie e pensieri di cui non frega niente a nessuno, ma vi disiscrivete da tutti i gruppi, pagine, comunità, forum, sette sataniche che trattano di serie televisive e bannate / bloccate / silenziate tutti i spoileratori seriali che campeggiano nel vostro social network
3) usate Chrome ovvero il DDR (Divino Divoratore di Ram) e installate l'estensione Unspoiler
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Wednesday, 2 November 2016
Movember or How I have learned not to shave | Art Tribute (con il baffo)
Novembre non è solo il mese della nebbia, dei primi freddi, delle castagne arrosto, dei cornuti e dei mucchi di foglie per strada sui quali il mio cane, per qualche strana ragione, adora pisciare, è anche il mese della prevenzione del cancro alla prostata e di altre patologie che colpiscono il genere maschile. La Movember Foundation promuove dal 2004, attraverso una serie di eventi in tutto il mondo, raccolte fondi e campagne informative per sensibilizzare alla prevenzione e alla diagnosi precoce. Il motto della fondazione è: change the face of men's health. Movember altro non è che la fusione tra le due parole November + Moustaches (baffi).
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Courtesy of L. Costantini |
Avrete senz'altro già capito che i protagonisti di Movember non sono i glabri e gli imberbi. I Mo Bro, fratelli di baffo, si mobilitano in ogni parte del globo dichiarando guerra al rasoio (e al cancro alla prostata), organizzando serate a tema all'insegna della peluria e della goliardia. Negli anni Movember, grazie a tutte le iniziative della fondazione, è diventato un vero e proprio fenomeno culturale, in parte anche slegato dalle questioni relative la salute e la prevenzione. Movember non ha inventato il culto del baffo, i Mo Bro esistevano già da prima, come già esistevano i cultori della peluria facciale in tutte le sue forme. Vi basti sapere che per diversi anni io stesso ho partecipato a Serate col Baffo senza sapere
assolutamente nulla della Movember Foundation e dei suoi obiettivi. Vi assicuro che in queste serate si promuoveva di tutto tranne che la salute :) Bando alle ciance, godetevi la galleria con i miei baffoni preferiti e ricordate:
Whether you're stopping or going / Just you remember / To keep that mo growin/ Whilst in Movember
Ciave!
(immagine di copertina by Bandula Samarasekera)
Tuesday, 1 November 2016
La Catrina or How to party with the dead | Art Tribute
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Diego Rivera (1948) |
La Catrina (Skeleton Lady) è una figura iconica creata da Jose Guadalupe Posada (1910), divenuta celebre grazie ad un murale dipinto da Diego Rivera nel 1948 in cui La Catrina, chiamata così dallo stesso Rivera, viene rappresentata come noi oggi la conosciamo. Il nome "La Catrina" deriva da Catrin(a), appellativo usato per riferirsi ad una persona vestita in modo elegante e ai ricchi in generale. Viene adottata successivamente come una rappresentazione della morte e del modo in cui i messicani si rapportano ad essa, divenendo una parte integrante del folklore locale e figura ricorrente nel Dia de los Muertos, una vera e propria festa dedicata ai morti e dai toni molto diversi dal nostro 2 novembre. Per capirci: se il nostro carnevale e la nostra commemorazione dei defunti facessero un figlio, questo sarebbe il Dia de los Muertos messicano. Nella cultura occidentale La Catrina è stata fagocitata nella cultura pop, soprattutto quella legata alla festa di Halloween, in cui viene spesso rappresentata come una gnocca dagli occhi vitrei, truccata da scheletro con vari ornamenti floreali e teschi a corredo. Detto tra noi, se devo pensare alla morte, se proprio non ho un ca@@o da fare eh, preferisco pensarla così piuttosto che come il Reaper (vedi "Sons of Anarchy) ovvero lo scheletro ammantato di nero e armato di falce. Godetevi la galleria, ciave!
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